Ti ho incontrata per caso.
Un giorno come tanti, mi sono infilata nella Chiesa di Santa Maria della Mercede a Via Chiaia e ti ho incontrata. Porti un altro nome. Tu sei Santa Maria della Vittoria. L’ho letto accanto a Te perché una iscrizione, del 1719, dice che appartenevi al Beatissimo Papa San Pio X ed hai viaggiato tanto tra Spagna e Napoli.
Leggo anche che “La Santità di Pio VI Sommo Pontefice concede cento giorni di indulgenza in perpetuo a chi dirà un Salve Regina a questa Santissima Immagine di Nostra Signora della Vittoria“
Io mica lo sapevo!
Sei così importante e te ne stai qui nascosta?
Già, ma Tu sei la Madonna!
Indossi un mantello stellato. Stelle d’argento. Sei notte d’agosto. Piena di luci! Quelle stelle non sono desideri ma preghiere. E sono attaccate al tuo corpo. Hai una bella corona in testa, sembra pesante, ma Tu sei regina ed io ai tuoi piedi. Parlo con i tuoi occhi, scuri e profondi.
Nascosta e timida non vuoi rubare la scena alla Mercede, titolare della chiesa, la cui bellissima statua è sull’altare con il suo bambino Gesù, lì dove ci sono, ovunque, gli stemmi dei mercedari.
Questa chiesa che si trova in via Chiaia è anche conosciuta come Chiesa di Sant’Orsola a Chiaia perché qui, intorno al XVI sec., c’era una piccola cappella gentilizia dedicata a Sant’Orsola appartenuta al nobile spagnolo Annibale Troyanos y Mortella poi donata ai padri dell‘Ordine di Santa Maria della Mercede. Quest’ordine religioso fu introdotto a Napoli nel XV sec. dal Re Alfonso d’Aragona, il Magnanimo.
Anche questo, mica lo sapevo!
La verità è che la Chiesa, come te Madonnina stellata, è nascosta in questa strada che fu di mare ed è fagocitata tra negozi, caffetterie, palazzi nobiliari ed un costante via vai di passi distratti della gente. Qui, a poca distanza, c’è anche il bellissimo palazzo Cellamare dove fu ospitato, già in fuga da Roma, il grande Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Napoli non si smentisce mai, è sempre un museo a cielo aperto e le sue strade un meraviglioso e affascinante libro di storia!
Questa chiesa che poco si nota, è luogo di preghiera intima. Ha subito, nel corso dei secoli, varie trasformazioni ed oggi i suoi affreschi sono tutti ottocenteschi con storie della Vergine mentre l’antico cimitero dei monaci non esiste neanche più e al suo posto c’è il teatro Sannazzaro.
La Madonnina che ho scoperto è un firmamento.
La immagino col suo manto blu a fare scudo su questa terra.
Questo mantello è impermeabile.
Un ombrello che protegge dalla “pioggia dei dolori“. E se arriva “acqua” è solo quella che cade come piccole lacrime sul nostro volto quando la incontriamo.
Perché Lei ci guarda, mano sul cuore e braccio alzato.
Alt, fermati!
Poniti sotto il “mio mantello blu“. Lui è fatto di stelle.
Ogni stella una preghiera.
Sarà il tuo scudo.



