MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI
Superato l’ingresso potremo ammirare le statue dell’Imperatore Augusto e dell’Imperatore Claudio provenienti dall’area archeologica di Ercolano. Nella Galleria Farnese, attraverseremo un lungo corridoio dove sono collocati busti e statue di altri grandi Imperatori, tra cui il famoso busto di Caracalla, rinvenuto nelle terme da lui volute.
Nella sezione dedicata alle sculture, vedremo la famosa statua dell’Ercole Farnese, del III sec.d.C. copia dall’originale in bronzo di Lisippo ed alta circa tre metri, e il Toro Farnese, enorme scultura realizzata in un blocco unico di marmo.
Lasciata la sezione delle sculture della collezione farnese, visiteremo la sezione dei mosaici collocata al piano ammezzato. Questa imponente raccolta cominciò verso la metà del 1700 quando iniziarono gli scavi delle città sepolte ai piedi del Vesuvio: Pompei, Ercolano e Stabia. Tra i tanti mosaici raffiguranti ritratti, nature morte o animali, ammireremo da vicino il celebre mosaico della battaglia di Isso anche conosciuto come il mosaico di Alessandro, dal nome del coraggioso condottiero macedone che combattè contro Dario Re di Persia. Il mosaico fu ritrovato in una delle domus più grandi della città di Pompei, la casa del Fauno. Da questa sezione sarà consentito agli adulti e ai ragazzi dai 14 anni di età, anche una visita ad una sala un po’ più particolare per la presenza di oggetti, sculture e mosaici a tema erotico. Si tratta del Gabinetto segreto dove un tempo erano ammesse solo persone che ricevevano apposita autorizzazione. Qui, oltre ai tanti falli a cui si attribuivano poteri contro il malocchio, si trova anche la più famosa statuina della Venere in bikini in marmo e oro, ritrovata a Pompei. Giungeremo poi nella Sala della meridiana con la famosa statua dell’Atlante Farnese da dove visiteremo varie sale con una serie di capolavori indiscussi, dagli oggetti di vita quotidiana agli straordinari affreschi provenienti dalle aree vesuviane osservando finalmente da vicino quel color rosso porpora noto al mondo intero come rosso pompeiano.