"Chist' è 'o paese d' 'o sole,
Chist' è 'o paese d' 'o mare,
Chist' è 'o paese addó tutt' è parole só doce o só amare, só sempe parole d'ammore".
Sono questi i versi di una delle canzoni napoletane più famose uscite dalla staordinaria penna di Libero Bovio, nel 1925.
Ma “parole d’ammore” a Napoli le trovi ovunque, sussurrate, musicate, scritte sui muri o direttamente nel cuore della gente.
A Piazza Plebiscito, e in tutta quella zona detta “monumentale“, tra castelli, gallerie e teatri, è facile incontrare un poeta di strada, Renato Davide “venditore di emozioni“.
Renato, neanche a dirlo, è ormai un’istituzione da queste parti come lo era, fino a qualche anno fa, l’ultimo sciuscià fuori la galleria Umberto I (Lo sciuscià è il lucidascarpe, dall’inglese shoe shine).
La sua presenza costante è il “dettaglio” che fa la differenza nella piazza più grande della città spesso fagocitata da masse sgraziate di turisti.
Renato è presenza discreta tra la gente nonostante il suo abbigliamento eccentrico ed un po’ sui generis con tanto di giacca a righe rosse e la bombetta nera su cui sono attaccati vari personaggi e simboli della città. Se l’è fatta lui quella bombetta.
È la sua Napoli in testa.
I suoi versi li scrive e li regala portando con sé una inseparabile cartellina piena di fogli A4 con poesie già stampate o pronte per essere dedicate all’impronta. Ora alle mamme, ora ai turisti, ora alle donne, ora alla vita, ora alla sua città continua fonte di ispirazione.
Una delle poesie più belle s’intitola proprio Partenope (… Mitologica incantatrice, imperfetta ammaliatrice… Orgogliosi della tua eredità partenopea finché vita ci sarà! ).
In molti, quando lo incontrano, come un bis richiesto a teatro, gli chiedono di recitarla ancora e ancora.
Sí, perché Renato non solo scrive poesie ma le recita a memoria usando una mimica facciale a metà tra Totò e quel Felice Sciosciammocca di scarpettiana memoria.
Fa ridere, fa piangere, commuove.
Fa compagnia e dona schegge di emozioni senza essere mai invadente.
Non vende nulla ma vive di questo e non pretende, mai! “Gli basta solo sapere che il pubblico è contento” (semicit.)
Come si dice?
È il dettaglio che fa la differenza e nella zona monumentale la poesia è di strada.