Ciro. È questo il nome dello Scipyonix Samniticus nato in Campania. Un fossile di cucciolo di Velociraptor trovato, nel 1980, dall’archeologo Giovanni Todesco a Petraroja (Benevento).
Da quando è stato scoperto è diventato la vera star e la principale attrazione di questo piccolo territorio alle pendici del Matese.
Ma a Petraroja, oltre al piccolo Ciro, esiste un’altra grande attrazione, seppur in ambito culinario: il museo del Prosciutto.
Una prosciutteria in legno e pietra, che è anche un interessantissimo museo dove poter fare visite guidate per scoprire la lavorazione del maiale, da come si alleva alla sua stagionatura, e fare, ovviamente, degustazioni o veri e propri pranzi tutti rigorosamente a base di prosciutto e piatti tipici della zona.
Provate la tartare al prosciutto o le castagne caramellate con lardo e non ve ne pentirete!
È un luogo piccolo, accogliente, tre piani, stretti scalini, camino e pochi tavoli, tutto a conduzione familiare. Qui il visitatore è accolto con calore ed è condotto, proprio dal proprietario, alla scoperta della complessa lavorazione di questo alimento prelibato che, dalle campagne, piano piano, finí addirittura sulle tavole dei nobili!
In un antico documento del 1774 risalente all’epoca dei Borbone si legge “…e non facevano mai mancare una fornitura di PRIGIOTTA di Petraroja”.
Il prosciutto (PRIGIOTTA), divenne dunque richiestissimo e ancor più quello di questa terra!
Il piccolo museo lo si raggiunge attraverso strette stradine dove l’aria è frizzante ed odora di legna e fiori. Un piccolo cartello invita a “tuzzuleare” (bussa e ti sarà aperto) per entrare in questa “casetta” tutta pietra, paglia e legno, con botole e strette scalette che conducono a magazzini pieni di prosciutti essiccati e stanze con esposizione di strumenti antichi. Arnesi, spesso curiosi, utilizzati per la pulitura e l’essiccazione. Il tutto arredato con un gusto retrò tra orologi, giradischi e arredi vintage che catapultano immediatamente in un’atmosfera magica degna di Harry Potter! Qui, il profumo del prosciutto si mescola naturalmente anche a quello delle castagne.
Si, perché Petraroja, come la vicina e più nota Cusano Mutri, sono anche i paesi dei funghi e delle castagne ed ogni anno, in autunno, si svolgono importantissime sagre che attirano centinaia di turisti. Tutti pronti a scoprire antichi sapori e la bellezza incontaminata di questi borghi silenziosi fatti di chiese, torri, eleganti portali, ricordi di nobiltà perduta, e scale tortuose che portano su alti belvedere da cui si vedono monti e vallate sterminate. Da qui, in un attimo, sei in un luogo magico ma non è Hogwarts e qui non c’entra la magia di Harry Potter, è semplicemente la magia del beneventano.