Ogni anno nel mese di aprile la città di Pozzuoli guarda il mare, scruta il cielo e si mette in ascolto del rombo.
È il rombo delle frecce tricolore. Perché? Perché in questa città ad ovest di Napoli di 80mila abitanti, ha sede, dal 1961, la prestigiosa Accademia Aeronautica Militare dove si formano, tra gli altri, i piloti dell’aviazione militare italiana.
E scusatemi se è poco!
L’enorme struttura a picco sul mare, è punto di riferimento nel golfo flegreo. La Solfatara, Bagnoli, il Rione Terra, le isole e poi… c’è lei che domina sul Monte Olibano. Il suo “vestito” è rigido, austero tutto cemento e vetro. E si gode il silenzio.
Ad aprile si celebra in Accademia il famoso giuramento dei cadetti. Da queste parti te ne accorgi dal via vai di militari in divisa felici e splendenti come i gradi che portano in petto. Generali, colonnelli, tenenti, maggiori. Tutti tornano qui per l’occasione. Rivivono per un giorno gli anni felici della loro formazione. In questa giornata di “cerimonia di primavera”, passato e futuro si incontrano, si abbracciano, si passano il testimone. Uniformi, divise, sorrisi: è la prova che ci saranno le star del cielo. Tutta Pozzuoli attende eccitata e felice. Le frecce, un po’ in incognito, dal giorno prima, già volteggiano sul golfo. Ruotano, virano, calcolano tempi, distanze… si “atteggiano” a super star. Da “giù” lo sappiamo. Le frecce seducono. Le attendiamo.
Un attimo, appaiono. Colore. Rombo. Tappeto tricolore. Fumo. Nel fumo spariscono. Un attimoo, si dissolvono. Quel rombo di aerei è augurio ai nuovi cadetti. È un battesimo. Le frecce benedicono. Come un Santo. Proteggono questi ragazzi accolti per sempre nella grande famiglia dell’Aeronautica. Il tricolore si è dissolto ed ha seminato valori di disciplina, coraggio, onestà, Patria. Il cielo flegreo, sempre azzurro, si è tinto di bianco, rosso e verde. Dissolto in cielo, scolpito nel cuore.