Musica musicante!”
Chissà perché mi è venuto in mente Mario Merola e la sua famosissima sceneggiata quando ho visto tanti mandolini davanti ai miei occhi. Un incontro piuttosto casuale camminando tra i vicoli di questa città.
Via S. Giovanni Maggiore Pignatelli n. 5, è qui che ha sede l’associazione culturale “La bottega del Mandolino“.
Il mandolino!
Eccolo l’altro simbolo di Napoli! Qui ha una piccola e deliziosa casa che odora di colle, vernici e legno.
Siamo in un palazzo del ‘600 con scale di piperno ed un modesto balconcino dedicato al grande tenorissimo Enrico Caruso. Un balcone come piccola “fenestrella a Marechiaro” con tanti fiori colorati proprio dove c’è il piccolo laboratorio, pieno di legni e attrezzi, nel quale abili liutai costruiscono e restaurano mandolini con legno di quercia e acero. Una piccola bottega che è anche una scuola, gratuita, aperta a chi vuole imparare questo antico e nobile mestiere del liutaio.
Al piano di sotto un piccolissimo museo con centinaia di mandolini tra quadri, grammofoni, dischi, locandine della Napoli dell’800 e del ‘900. Una vera “bomboniera” di legno.
Tra gli oggetti più caratteristici ci sono anche dei bastoni appartenuti ad Enrico Caruso ed un mandolino che risale ai tempi della Regina Margherita con tanto di stemma reale. E pensare che il mandolino, declassato a strumento popolare, ritrovò il suo “alto rango” proprio con i Borbone!
In questo piccolo spazio, il sabato, per omaggiare questo strumento della tradizione napoletana, i liutai Salvatore Masiello e Michele Caiazzo, con altri musicisti, si riuniscono in questa piccola bottega, improvvisano concerti gratuiti offrendo caffè e intanto compiono un piccolo miracolo, quello di non far cadere nel dimenticatoio l’arte del liutaio ed il mandolino napoletano.
Grazie ai loro incontri, la musica della tradizione non può morire ma, anzi, depositandosi nel cuore di passanti e turisti, continua a viaggiare nel mondo. E le note del mandolino si propagano da questa città già dal ‘600.
La musica è un linguaggio e questa è lingua napoletana!
Un’ ultima curiosità, qualche anno fa maestri liutai donarono a Papa Francesco uno speciale mandolino con degli angeli. Senza saperlo, forse, hanno raffigurato sé stessi. Perché questi artigiani sono gli angeli guardiani e custodi di questa meravigliosa città che non può esistere senza le sue tradizioni.
E ora… Musica, musicante! E che viva il mandolino!